La mia esperienza 8
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I pazienti nel loro percorso terapeutico utilizzano la Terapia Neurosensoriale come acceleratore dei processi terapeutici. Qui di seguito alcune testimonianze della loro prima seduta.
Le testimonianze sono firmate con l'iniziale del nome e l'età al momento della stesura del testo.
C. 51
E’ stata indubbiamente un’esperienza intensa, nuova e sorprendente. Le sensazioni più nette che ho provato sono state una fase inziale di perdita immediata della consapevolezza della mia età, ho sentito come se una forza intensa, ma delicata mi stesse trascinando indietro nel tempo fino ad un momento non definibile, ma molto nel passato. Immediatamente dopo la sensazione di trovarmi sott’acqua libero di muovermi come se fosse il mio ambiente naturale, senza nessuna difficoltà di respirazione (questa cosa è stata come un intenso déjà-vu di un sogno ricorrente di tutta la mia vita). In ultimo ho provato la sensazione di essere avvolto come in un bozzolo protettivo, formato dalla vibrazione che sentivo attorno a me e che mi dava la sensazione di avere un contatto diretto con la terra. Questo guscio lo percepivo protettivo, ma anche pieno di una forza immensa in grado di fare di me quello che voleva. Per tutto il tempo mi sono sentito “senza peso”, leggero come raramente prima.
M. 52
La prima sensazione è stata di disagio non potendo stare io perfettamente in piano. Questa condizione di handicap non mi rende a mio agio quando emerge. Passato al momento grazie anche all’empatia creata con l’operatrice ho iniziato a percepire sensazioni legate alla totale assenza di pensiero che ho avvertito in alcuni momenti e alle onde che sentivo entrare dentro di me. Vivevo la preoccupazione che questa sensazione di benessere potesse non estendersi al collo e alla testa dove in realtà invece ho avvertito anche lì piacevoli sensazioni. Non ho avvisato particolari pensieri o particolari immagini, ma semplicemente una piacevole sensazione che mi ha messo di buon umore.
S. 42
Come sempre curiosissima. La posizione sul piano armonico scomoda, la testa troppo bassa. Come sempre difficile visualizzare e poi il suono. Un suono fastidioso, via via sempre di più. Sentivo una pressione, non una vibrazione, ma un suono cupo e intenso che arrivava come un’onda; una sensazione intensa al centro della testa, dietro il naso, sulle sopracciglia e la parte destra della fronte. Intensa e fastidiosa tanto da voler chiedere di smettere almeno due volte. Sensazioni e vibrazioni dentro la testa a ondate e, penso, a 10 minuti dalla fine la solita sensazione di spostarsi verso la sinistra e la mancanza di circolazione alla metà esterna (mignolo) della mano sinistra. Finito l’esercizio è rimasta la sensazione spiacevole alla testa, lato destro, confusione e mancanza di stabilità. Meno intensa la sensazione nella altre parti del corpo, torace e piedi caldi e vibrazioni al torace non intense come alla testa. Esperienza troppo lunga. Mai come questa volta la voglia di scappare, mai provata prima così intensamente.
E. 40
Non nascondo una lieve emozione per questa mia nuova esperienza che ho trovato rilassante e molto particolare. Inizialmente ero un po’ imbarazzato, per via dello studio silenzioso, la poca luce, il fatto di doversi sdraiare su un lettino, ma soprattutto perché svolto per la prima volta con la Dottoressa. Una volta rilassato (anche se penso di non esserci riuscito completamente) ho sentito una sensazione mista tra il sentirsi leggero come una piuma, ma nello stesso tempo un po’ impaurito perché avevo la sensazione di paralisi soprattutto nelle gambe. Tant’è vero che mi sono voluto togliere la paura sollevando e muovendo un piede!! Ho pensato durante questo percorso, di vivere e di immaginare la mia famiglia tra molti anni. Ho ripercorso un viaggio educativo, famigliare e di felicità con le mie figlie, in un percorso che mi ha portato fino all’accompagnamento sull’altare per il loro matrimonio. Quindi mi ha portato felicità. Solo alla fine di tutto ciò, forse perché in totale riposo, mi sono visto all’interno di una comoda “bara”. In alcuni momenti ho sentito calore e formicolio sui piedi e sui polpacci, dalle ginocchia in giù. Considerazioni: sicuramente non mi ha portato ad un totale relax anche perché l’ho potuto constatare all’inizio della seduta dove una volta iniziata la terapia e l’arpeggio mi sono trattenuto da una risata spontanea ... forse per vergogna ... o perché non avevo molta confidenza con la dottoressa.
L. 35
All’inizio mi sono sentito disorientato, come se fossi fatto di una carta sottile e le vibrazioni mi facessero muovere generando onde sulla superficie. Poi non ho avuto altre sensazioni per diverso tempo. Pian piano è emersa una tensione all’addome accompagnata da una sensazione di fastidio ai denti, soprattutto nella parte sinistra dell’arcata superiore. Nel corso della seduta queste sensazioni si sono fatte sempre più forti fino ad arrivare ad essere collegate. Alla fine la sensazione di tensione all’addome si è espansa all’area perineale, alle profondità dell’intestino, ma aveva come punto nel quale era più forte un punto in prossimità dell’ombelico, forse leggermente più in basso di questo. Da questo punto partiva un collegamento alla bocca e in particolare alla lingua dove si era radicata una sensazione di tensione. L’immagine che ho avuto è quella di un apparato digerente troppo corto, non sufficientemente sviluppato, che era tirato da due poli opposti. Nel corso della seduta comunque ho anche avvertito una sensazione di rilassamento, che si è fatto sempre più profondo mano a mano che il tempo scorreva. Mi sono anche passate diverse immagini per la mente: un mio vecchio compagno di scuola che io prendevo a modello; il maligno, una figura che mi ha destato timori che vivevo da bambino; mi è tornato in mente Gustavo Rol, personaggio torinese di cui avevo letto tempo fa. Mi sono anche venute in mente immagini del presente, come la mia fidanzata alla quale ho lasciato la macchina nel traffico che non scorreva.
E. 43
Durante l’esperienza, la sensazione principale era di essere immersa, alle volte nuotando, alle volte galleggiando a morto e in verticale; in uno stagno, pozzo d’acqua scura. Lo stato dell’acqua cambiava da ondoso a calmissimo a secondo dell’accordo. Il posto era buio e l’acqua scura. In corrispondenza di un paio di accordi è entrata la luce sulla destra. In alcuni momenti lo stagno scuro è diventato come vivo, poco profondo e trasparente con sassolini ben visibili sul fondo, quando l’acqua si calmava mi veniva da sorridere e in un paio di occasioni, stavo per ridere a crepapelle. In tutto questo, ad un certo punto è comparso il muso buffo del mio cane quando mi fissava a nuotare e mi aspettava dall’altro lato per capire se “stessi bene”. E’ anche comparso mio marito sorridente che si è fermato e voltato ad aspettarmi per prendermi la mano e mi ha detto di non preoccuparmi che tutto andava bene. E’ anche comparsa la sala d’attesa dello studio e la signora mi ha chiesto se volevo una tisana. A livello fisico:
- forte disagio/dolore/rigidità a livello del ginocchio sinistro (durante un accordo)
- fastidio zona pelvi (per qualche momento all’inizio)
- sensazione di freddo intenso alle braccia, dalla mano fino a tutta la spalla (entrambe le braccia), da metà della seduta fino alla fine costantemente (anche il dorso della mano).
- sensazione di freddo dalle anche fino al ginocchio per entrambe le gambe, soprattutto la parte anteriore delle cosce (da metà fino alla fine).
- sensazione di grande benessere e calore nella zona dello sterno/stomaco. In generale tutto il tronco rilassato per tutto il tempo.
e. 20
Mi è parso di stare all’interno di una boccia che galleggiava nell’acqua alta. Mi sentivo rilassata e tranquilla. La mia preoccupazione dell’acqua alta era all’esterno della boccia, mentre all’interno c’era solo serenità e pace. Quando ho sentito il primo suono di tonalità alta ho avvertito un formicolio ai piedi che si è sparso in tutto il corpo, ma solo una volta. Al termine dell’esperienza mi sono sentita rilassata, tranquilla, riposata, come se ciò che nell’esperienza stava al di fuori della boccia, resta anche fuori di me e può essere affrontato.
m. 36
All’inizio un po’ inquietante, il suono basso mi ha un po’ spaventata e ho avuto delle immagini di paura e angoscia. Mi trovavo su una spiaggia di ciottoli, in una laguna, una piccola baia con una luce non così chiara, dopo il tramonto; sentivo di essere sola e inseguita da qualcuno che avrebbe potuto farmi del male infatti in mio passo era sostenuto e vedevo delle grotte buie vicino, dove forse sarei poi entrata a rifugiarmi. Sentivo le mie mani e le braccia calde, ma un calore interno al mio corpo, non esterno. Ho pensato ad alcune preoccupazioni rispetto ad una bambina che seguo e ad un’amica che mi sta preoccupando e appesantendo negli ultimi tempi. Poi mi sono rilassata e mi sono addormentata per qualche minuto. Sentivo molto mal di testa e dolore alla nuca. Mi è rimasto anche dopo la seduta un mal di testa leggero.
C. 49
Un gran senso di inquietudine. Durante la seduta ho visualizzato corridoi molto lunghi e bui, circondati da archi. La sensazione di dover scappare, di correre senza uscire dai “confini”. Ad un certo punto mi sono ritrovata in prossimità di un grande prato. Potevo scegliere se scappare e nascondermi in un luogo aperto oppure scegliere una strada lunga e stretta. Io ho scelto questa. La “paura” è stata la mia compagna in questa mia prima esperienza. Durante questa corsa ho incontrato solo una persona con abiti “importanti” dai lineamenti simili a quelli di Leonardo da Vinci.
E. 45
In un primo momento non è stato facile concentrarmi per la posizione supina, poi sono riuscita a rilassarmi un pochino ed ho cominciato a sentire delle vibrazioni nella gamba destra e nell’addome, come se dovesse uscire aria, dei momenti mi sentivo pesante e dei momenti leggera. Nel complesso è stata una bella esperienza; quando ho finito e mi sono seduta ho sentito l’istinto di piangere e voglia di farlo per liberarmi da paure, sensi di colpa e poter essere libera.
N. 24
Ho inizialmente avuto difficoltà nel lasciarmi andare. I miei pensieri continuavano a farsi strada nella mia mente. Poi ho avuto questa sensazione di star distesa, cullata dalle onde del mare, è stato rilassante, mi ha fatto pensare di essere in vacanza, ma mentre mi sentivo toccata dalle onde al contempo vedevo un paesaggio montano, un’enorme foresta di conifere di colore verde molto scuro e in mezzo agli alberi spessa nebbia grigia. In seguito ho visto tante forme, ombre, immagini, ma tutte troppo veloci per capirle davvero, e se tentavo di trattenerle “scappavano”, ho avuto però suggestioni, sensazioni, sempre come da spettatore, di assistere a qualcosa di antico, legato alla terra nel senso di culture e civiltà del passato che vivevano a stretto contatto con la natura e i suoi animali; ne ho visti molti, sempre troppo rapidamente, ma erano tutti animali selvatici, non addomesticati. Quando il suono si è fatto più forte, profondo, simile a un tamburo o un gong, ho perso la sensazione di relax che avevo, avvertendo crescente inquietudine. All’altezza del cuore ho sentito un peso, una pressione. Mi è venuto in mente un episodio della mia vita, ma lo vedevo anch’esso da spettatrice, ma soprattutto sentivo i sentimenti di allora, il senso di fallimento per non aver passato l’esame di guida, la rabbia, una certa impotenza, il timore di dirlo alla mia famiglia, di vedere la delusione in mio padre. Per sfogare tutto diedi un calcio ad un palo, ma allora avvertii dolore la piede, oggi no. Ho ricordato l’arrivo di mio padre alla scuola guida e la sua reazione esagerata, le urla, il mio imbarazzo per quel suo comportamento davanti a tutti, ho pianto allora, molto, mentre oggi guardandolo dal di fuori mi sono vista piangere, ma non ho avvertito quella tristezza. Sono tornate le immagini veloci, questa volta “moderne”. Lo skyline di una città che stava vicino all’acqua, un palazzo bianco addobbato di luci, una strana ghirlanda fatta di banconote o forse carte... Ho focalizzato queste immagini più di altre. Infine sono tornata la bosco verde scuro con i nuvoloni nebbiosi, mi dava un senso di calma, ma al contempo di intorpidimento, come se quella nebbia silenziosa volesse avvolgere anche me. Ancora adesso che ho terminato la seduta sento la testa come ovattata.
M. 51
. Resistenza iniziale aggrappandomi a rumori esterni, immagini di persone scettiche, denigrazione dell’esperienza, voglia di raccontarla a queste.
. Immagine di leone che sta combattendo
. Sensazione di paura con immagine di mio padre, poi padre e sorella, chiuso in una stanza buia tipo cantina
. Tremore e spasi arti (braccio e gamba) destri
. Immagine di cavallo imbizzarrito
. Immagine di quadro appeso nella casa dell’infanzia che mi suscitava paura (natura morta da me vista come uomo nero coi baffi)
. Rumore esterno distraente
. Attenzione sulla durata e sulla fine della seduta
. Immagine mia ex capo
F. 49
Oltre alla sensazione di inquietudine e di tensione latente suscitata dai suoni bassi e gravi ora emerge una sensazione di calore che ha pervaso tutto il corpo. Presente era nella testa la domanda “Chissà ora cosa capita”. I miei ricordi, pensieri affiorati durante la seduta sono collegati a persone o situazioni che mi hanno creato disagio. Ancora molto presente è la sensazione di formicolio ai palmi delle mani e nelle dita. All’inquietudine e leggera tensione provati durante la seduta si sta sostituendo la nostalgia, la voglia di rivivere quelle onde, quel massaggio interiore e profondo, quel calore, quella sospensione. Ho sentito vibrare in modo particolare il torace e la testa. Ho la sensazione che la testa continui a vibrare a partire dal punto di contatto del piano armonico sino alle tempie. Una sensazione quasi di leggerezza.
S. 36
Nei primi respiri sentivo il cuore battere forte e il corpo teso, poi quando è iniziato il suono mi sono sentita dei “colpi” nella parte bassa della schiena e poi ho sentito il corpo rilassarsi, leggero, anche il respiro e il battito del cuore l’ho sentito calmo, come se il corpo si stesse sciogliendo, non più teso come una corda di violino. Ogni tanto sentivo dei “colpi” nella parte bassa della schiena. Invece la mente era sempre vigile come se dovesse controllare o programmare (questo lo faccio sempre, in qualsiasi momento, non riesco a staccare mai la testa, devo sempre pensare a qualsiasi cosa o se no penso perché non riesco a staccare, a non pensare, a lasciarmi andare). Quando è finito il suono il cuore ha iniziato di nuovo a battere forte (agitato) anche se mi sento ancora in relax. E quando è finito è come se la mia testa si volesse staccare, lasciare andare, ma era troppo tardi.
E. 52
Molto positiva. Iniziale difficoltà ad adattare il mio corpo alla superficie del piano. Tensioni alla schiena e della gamba sinistra. Mi aspettavo un suono costante e monotono invece il suono era ricco di armoniche, di risonanze, di battimenti che si riverberavano nel mio corpo. Il respiro è passato da una fase volontaria a una involontaria, ho avuto come un sussulto, come succede prima di addormentarsi ai bambini dopo aver pianto. Non ho provato sensazioni negative ma di piacere, paragonabili all’estasi con un formicolio cerebrale. Ad un certo punto il suono mi ha fatto sentire il corpo come se fosse più corto, più compatto. La schiena ha acquistato progressivamente una curvatura più regolare, meno piatta nella zona lombosacrale. La gamba sinistra è quella che ha fatto più fatica a rilassarsi, ho sentito quasi un’interruzione delle vibrazioni a livello della protesi. Mi sono visualizzato con gli occhi umidi, ma non ho avuto necessità o stimolo a piangere. Bello strumento, grazie di avermelo fatto conoscere.
G. 42
Il piano armonico…che esperienza incredibile!!!! Appena sdraiata con la mia solita razionalità cercavo di capire, pensare, percepire qualcosa di più di una strimpellata fastidiosa; ma dopo qualche vibrazione mi sono accorta che gli occhi ruotavano vorticosamente, dapprima verso sinistra poi verso destra come inseguendo quel suono magico che nel frattempo risultava sempre più gradito alla mia nuca, che quindi si appoggiava un po’ più sulla sinistra e poi sulla destra cercando di carpire fino alla più leggera e vaga vibrazione, man mano che questa sfumava. Poi all’improvviso un senso di abbandono e di predisposizione all’accoglienza, anche le mie braccia e le mie mani si volgevano verso il nulla, come ad invitare verso di me. Ma ad un tratto le corde si son fatte più tetre e violente ed è tornato il fastidio mentale e fisico: i pugni si sono serrati e il mio corpo ha iniziato a scuotersi, scattare come in preda a delle scosse incontrollabili ed è scoppiato il pianto: testa, braccia, gambe, mani ma soprattutto addome convulso da spasmi e contrazioni al punto da afferrare il piano con entrambe le mani, come se volessi ancorarmi ad esso e non esserne sobbalzata fuori. Poi il risveglio ed un senso di ridicola incredulità, come a chiedermi: ma io ho fatto tutto ciò? Esperienza unica non vedo l’ora di ripeterla.
V. 43
Suono inaspettatamente sgradevole. Molto duro. Inizialmente mi è sembrato tribale con suoni semplici che riprendono quelli della Terra. Successivamente invece mi è sembrato il suono artefatto di una chitarra elettrica, come fosse l’assolo di un chitarrista degli anni ’70 (niente meno che Brian May) ... eccessivamente lungo. Infine mi è sembrata una “sgridata del Padre Eterno”, di quando si pensava che Dio fosse un Dio che punisce: erano come tuoni e fulmini su persone indifese. A livello di percezione corporea non ho sentito nulla. Solo al termine quando è tornato il silenzio, mi sembrava di girare su me stessa, orizzontalmente, verso destra. I miei pensieri erano: “V., cosa senti? Cosa pensi? Possibile che non provi nulla, non visualizzi nulla?”
C. 45
Innanzitutto mi è sembrato di levitare: bellissimo! Dopo averi voluto continuare invece i suoni mi hanno portata prima in un monastero tibetano dalle storie infinite poi mi hanno risucchiata in un vortice di nubi scure ascendenti, dove quasi mi annullavo. Infine mi sono ritrovata come un solitario eroe epico in un film mitologico, in una città rasa al suolo, ma senza tracce di guerra, solo consumata dal tempo: il suono faceva presagire qualcosa e mi giravo in tutte le direzioni, ma non arrivava mai. Intanto le mie braccia non erano più le mie, le sentivo, ma come se fossero staccate da me. Le ultime vibrazioni sono state come l’avvicinarsi di un terremoto, ma senza paura, solo con un grande, quasi spasmodico, senso di attesa.
P. 80
All’inizio, avendo il dolore molto forte, non sentivo alcun beneficio, invece verso la metà del trattamento sono stata molto meglio e sarei rimasta sul lettino tutto il giorno.
e.49
In partenza ho assunto una posizione supina. Dopo qualche minuto mi è aumentato molto il dolore, quindi ho sollevato le gambe e, lentamente, il dolore è “uscito”. Ho avuto una sensazione di leggerezza, quasi distacco dal corpo. Mi è parso di sentire un leggero formicolio alla mano e al braccio destro. Ho comunque avuto dei pensieri e ho sempre avuto la consapevolezza del luogo in cui ero e di quello che stavo facendo. Sentivo vibrare la benda sugli occhi.